Nel 2015 nasce dal pensiero comune di soci, direttore ed enologo l’idea di avvicinarsi al mondo del biologico. Quale vigneto se non il “Cariola” poteva diventare strumento di nuove tecniche sperimentali di coltivazione? Con la sua ottima esposizione a sud-ovest e i suoi ripidi terrazzamenti diventa palestra ove cimentarsi in nuove tecniche di allevamento dell’erbaluce. In primo luogo il cambiamento della tipologia di prodotti utilizzati per la difesa fitosanitaria: si sono eliminati il diserbo e il concime chimico, si è passati alla scerbatura meccanica, si è prestata molta più attenzione e cura alle operazioni di potatura verde, per mantenere sempre il migliore microclima nell’area del grappolo. Tutte queste operazioni hanno consentito di creare delle condizioni colturali che riducessero la pressione di agenti patogeni favorendo l’azione di prodotti fitosanitari di origine naturale e quindi anche di diminuire l’impatto ambientale offrendo un prodotto privo di residui chimici. Se, in partenza potevano esservi perplessità, con gli ottimi risultati sono state dissipate: le uve prodotte hanno presentato caratteristiche sanitarie e qualitative paragonabili o superiori a quelle ottenute con pratiche da agricoltura convenzionale. Il primo riconoscimento arriva con il vino della vendemmia 2018 con la partecipazione al concorso internazionale 5Star Wine organizzato da Vinitaly ottenendo 91 punti di valutazione. Da questo progetto nasce il “Ramblè”: Erbaluce D.O.C.G prodotto di un’unico Cru totalmente biologico.
L’approccio a questo tipo di agricoltura rappresenta un grande passo per un’azienda storica come la nostra; In continua evoluzione. Grande attenzione al territorio, all’ambiente e al pubblico. Ramblè: testa, cuore e passione.